Puntomusic Soc. Coop. ha sottoscritto il seguente documento, insieme ad altre realtà del settore Spettacolo e cultura, perché il Governo ci ascolti e preveda al più presto un aiuto concreto in questa fase critica che ha penalizzato ulteriormente questo settore, già in ginocchio da mesi.
Spettacolo e Cultura sono un BENE ESSENZIALE !
Richieste al Governo in attesa della Ripartenza
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Al Ministro pe ri beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini
Alla Ministra del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo
Oggi 25 ottobre 2020
La presente richiesta è sottoscritta da ShowNet – La rete delle cooperative dei tecnici dello spettacolo (AMS Coop., Crea Stage, Crew Room, Doc Creativity, Doc Servizi, Fasolmusic.coop, NRG, Techne, Tempi Tecnici), 360 Live Crew Network, Adotta un Fonico, Ariacs, Artis Soc. Coop., Assoartisti, Assolirica, Bieffe Coop., Bauli In Piazza – We Make Events, Cafim, Chiamatenoi, Esibirsi Soc. Coop., Fedas Nazionale, FNAS, Fondazione Centro Studi Doc, Intermittenti Spettacolari, Insieme Soc. Coop., La Musica Che Gira, Puntomusic Soc. Coop., Professione Spettacolo Toscana Ovest, Skeldon Soc. Coop., Squadra Live, Stea, Forum Arte Spettacolo.
Noi lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo rimasti senza lavoro e reddito a causa della pandemia, che non riprenderemo il lavoro se non almeno tre mesi dopo la fine dell’emergenza, chiediamo al Governo il sostegno economico a cui abbiamo diritto come lavoratori per superare la crisi drammatica che stiamo vivendo.
Già per i primi mesi di sospensione delle attività ci sono stati problemi nell’assegnare le indennità di legge, perché il Governo, dichiarando che “nessuno sarebbe stato escluso”, ha disposto indennizzi nel settore con bonus di 600 € per i lavoratori dello spettacolo disoccupati, e FIS o Cassa integrazione in deroga per lavoratori dipendenti: ma a causa di un ”corto circuito normativo”, per mesi gli intermittenti dello spettacolo sono stati esclusi dai sostegni perché non sono né abbastanza disoccupati per percepire i bonus né abbastanza occupati per la cassa integrazione.
Molti di noi ancora non hanno ricevuto niente a causa delle indicazioni confuse sul portale INPS, che non permettevano ai lavoratori di capire a quale articolo di legge fare riferimento, oltre che a causa della mancata emanazione della circolare INPS successiva alla conversione del Decreto Cura Italia.
Per i mesi futuri la prospettiva si presenta ancora gravissima: noi lavoratrici e lavoratori professionisti dello spettacolo non chiediamo interventi a pioggia ma di essere considerati lavoratori, e in quanto tali chiediamo gli ammortizzatori sociali per cui abbiamo sempre pagato i contributi INPS, così come previsto dall’Art. 38 della Costituzione.
Chiediamo che gli ammortizzatori non siano riferiti solo alle ore o giornate fatte, perché nello spettacolo il fattore tempo non è adeguato a rappresentare l’entità dell’impegno professionale.
Per questo chiediamo fino 3 mesi dopo la fine dell’emergenza:
- Per i lavoratori dipendenti: la continuazione del FIS o della cassa integrazione COVID con assegno mensile non inferiore alla cifra presa come riferimento della soglia di povertà dall’ISTAT utilizzata nella legge sul RdC (Reddito di Cittadinanza) come parametro per poter richiedere il beneficio;
- Per lavoratori già in NASPI: continuazione dell’indennità non inferiore alla suddetta soglia di povertà, senza riduzione del 3% e sospensione dell’indennità solo per eventuali giornate di lavoro denunciate;
- Per gli intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del D.Lgs. n. 81/2015: in alternativa alla NASPI la possibilità di accedere alla cassa in deroga o FIS con riferimento alla media delle giornate di lavoro effettuate nei 12 mesi precedenti al 23 febbraio 2020 (cioè da marzo 2019 a febbraio 2020), e non per le sole giornate già chiamate prima della sospensione del lavoro come previsto dalla circolare INPS 41/2006, con netto non inferiore alla suddetta soglia di povertà;
- Erogazione della formazione prevista dall’art. 88 del Decreto Rilancio – Fondo Nuove Competenze – anche a lavoratori dello spettacolo con contratto a tempo determinato o intermittenti anche se privi di contratto di lavoro in essere al 13 luglio 2020 in caso di assunzione in ditte del settore spettacolo ed eventistica con riduzione di fatturato rispetto al 2019.
Per gli addetti del settore spettacolo di tutta la filiera, che autocertificano di aver avuto riduzione di reddito a causa del Covid, che, come media degli ultimi 4 anni o minor periodo di attività, hanno lavorato con almeno 30 giornate di contribuzione o 5.000 € di reddito imponibile, o hanno emesso fatture per più di 15.000 euro per lavoro autonomo, chiediamo l’erogazione dei seguenti sostegni fino 3 mesi dopo la fine dell’emergenza:
Per autonomi e collaboratori, inclusi gli autonomi a partita iva a gestione separata: indennità speciale DIS-coll non inferiore alla soglia di povertà utilizzata nella legge sul RdC.
Chiedono queste misure – alternative al Reddito di Cittadinanza – perché il sostegno va riferito al nostro status di lavoratori: non chiediamo elemosine ma diritti.
Nel caso il Governo decidesse di proseguire con l’erogazione di Bonus forfettari, si raccomanda che il loro importo non sia inferiore alla cifra presa come riferimento della soglia di povertà dall’ISTAT utilizzata nella legge sul RdC come parametro per poter richiedere il beneficio, e che i lavoratori intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del D.Lgs. n. 81/2015, soggetti al versamento del FPLS, accedano ai bonus con i requisiti previsti per il lavoro nello spettacolo.
Chiediamo infine i seguenti provvedimenti:
- Riconoscimento immediato del diritto all’indennità di malattia, anche in caso di quarantena propria o di un familiare, senza requisito di 100 giornate accreditate dal primo gennaio dell’anno precedente;
- Attribuzione d’ufficio dei contributi utili ai fini pensionistici nel fondo lavoratori dello spettacolo per i lavoratori dei gruppi A e B ai fini del riconoscimento dell’anno contributivo;
- Possibilità di proroga (oltre l’anno) di sospensione dei mutui prima casa per i lavoratori dello spettacolo sia autonomi che dipendenti anche senza ammortizzatori.
Noi lavoratori dello spettacolo, con le realtà firmatarie del presente documento, siamo consci della situazione emergenziale e, viste le capacità organizzative, ampiamente dimostrate durante gli eventi estivi e in occasione di una manifestazione come Bauli in Piazza a Milano, ci rendiamo disponibili a collaborare attivamente a riscrivere le regole per una ripartenza in sicurezza, ripartenza che in questo momento è fortemente compromessa dalle capienze limitate e dalle prescrizioni.
Il settore dello spettacolo è un settore “organizzativo” che ha ben chiaro come si gestiscono i flussi, il distanziamento, il tracciamento, la salute e la protezione delle persone.
Il settore dello spettacolo non produce “assembramento indiscriminato”, il settore spettacolo è Cultura.
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