Osservatorio lavoratori dello spettacolo: dati del 2021

L’ Inps ha reso noti i dati statistici relativi agli operatori dello Spettacolo nel 2021.

Secondo l’ osservatorio pubblicato sul sito Inps “nel 2021 il numero di lavoratori dello spettacolo con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 312.123, con una retribuzione media annua di 10.287 euro e un numero medio annuo di 86 giornate retribuite. I lavoratori nell’anno hanno fatto registrare nel 2021 nel complesso un aumento di quasi 49.000 unità (+19%) rispetto al 2020, anno della pandemia da Covid-19; diversi risultano gli effetti sul numero medio di giornate retribuite (-6,0%) e sulla retribuzione media nell’anno (-2,0%) attestando che la difficilissima congiuntura ha provocato la contrazione di giornate e retribuzioni. Analizzando la situazione a livello di gruppo professionale le professioni che hanno registrato una ripresa maggiore sono state quelle del Gruppo attori, aumentati di oltre il 49% tra il 2020 e il 2021 e quelle del Gruppo concertisti e orchestrali aumentati del 26%. L’unico gruppo che ha fatto registrare, rispetto al 2020, una riduzione (-2,0%) è quello del ballo figurazione e moda. Il gruppo degli Attori continua a essere il più numeroso con 92.505 occupati (30% del totale), gruppo in cui è rilevante la quota della categoria dei “Generici e figuranti speciali” che nel 2021 conta 63.441 lavoratori (maggiormente concentrati nel Lazio con 49.888 lavoratori). 

Rispetto alla classificazione per genere e classe di età si osserva che nel 2021 i lavoratori dello spettacolo sono in maggioranza maschi (57,5%) e giovani (29% la quota dei lavoratori fino a 29 anni). La variazione dei lavoratori tra 2020 e 2021 è poco differenziata tra maschi (+18,1%) e femmine (+19,3%) mentre per le classi di età emerge una situazione migliore per i giovani fino a 29 anni che nel 2021 aumentano di quasi un terzo rispetto all’anno precedente.
La retribuzione media annua dei lavoratori dello spettacolo nel 2021, pari a 10.287 euro nel complesso, risulta differenziata sia per età, sia per genere. In particolare, aumenta al crescere dell’età, ed è costantemente più alta per i maschi (11.318 euro contro 8.891 euro per le femmine). Il confronto con la retribuzione media del 2020 mostra nel complesso una diminuzione contenuta (-2,0%) anche se diversificata per età, nelle classi 30-39 anni e 40-49 anni la variazione risulta positiva.

Analizzando la distribuzione dei lavoratori dello spettacolo per area geografica di lavoro risulta che il 43,1% lavora nelle regioni del Centro,  a seguire il Nord-ovest con il 25,0%, Sud e Isole con il 16,4% e il Nord-est con il 15,5%.
Molto differenziati risultano i livelli retributivi tra le regioni: nel Nord-ovest, i lavoratori nel 2021 hanno percepito il 36% in più (14.032 euro) rispetto al dato medio nazionale, nel Centro le retribuzioni medie risultano in linea con il dato nazionale, infine nelle altre aree le retribuzioni risultano decisamente inferiori.

In termini di retribuzione media solo le regioni del Nord-est hanno avuto una variazione positiva rispetto al 2020 e ciò vale anche per le giornate medie retribuite.

Nel 2021 il numero medio annuo di lavoratori dello spettacolo è stato pari a 134.395, in prevalenza lavoratori alle dipendenze (86,0%).
La distribuzione per mese e per tipologia, mostra che a partire da marzo 2021, in corrispondenza dell’allentamento delle misure adottate per contrastare la pandemia da Covid, sia i lavoratori autonomi che i lavoratori dipendenti sono aumentati.

A partire da marzo 2020, in corrispondenza dell’inizio della pandemia da Covid, sia i lavoratori autonomi che i lavoratori dipendenti sono diminuiti drasticamente: i lavoratori autonomi tra il 2019 e il 2021 sono diminuiti mediamente di quasi un quinto (-18,5%) mentre i lavoratori dipendenti hanno subito un decremento più contenuto pari a -14,3% ma comunque rilevantissimo.
Il calo degli autonomi dello spettacolo nel 2020 è particolarmente evidente nei mesi di marzo e aprile, mese in cui si osserva il dato più basso con 5.838 lavoratori, 16.344 in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-73,7%). Inizia poi la ripresa nei mesi estivi, successivamente si osserva un’altra diminuzione nei mesi di novembre e dicembre 2020. Da maggio 2021 il numero dei lavoratori autonomi torna ad aumentare fino a recuperare completamente superando a settembre 2021 il dato prepandemico.
Anche per i dipendenti dello spettacolo il dato più basso si registra ad aprile 2020 con 58.108 lavoratori, 74.098 in meno rispetto ad aprile 2019 (-56,0%). Nei mesi successivi si registra un lieve miglioramento, più accentuato per i mesi da agosto a ottobre 2020, dalla primavera del 2021 si registra un costante e progressivo aumento, ma senza mai raggiungere e superare i dati prepandemici.

Nel 2021 il dato occupazionale più basso si registra a febbraio con 93.324 lavoratori dello spettacolo: 80.901 sono dipendenti, 47.106 in meno rispetto a febbraio 2020 (variazione pari a -36,8%) e 12.423 sono autonomi, 8.770 in meno rispetto a febbraio 2020 (-41,4%)
Il dato occupazionale più alto nel 2021 si registra a luglio con 164.116: 139.118 sono dipendenti (+19,8% rispetto a luglio 2020) e 24.998 sono autonomi (+39,8% rispetto a luglio 2020).

In definitiva dalla serie storica mensile di autonomi e dipendenti dello spettacolo prima (2019) e dopo (2021) la pandemia, si osserva che mentre gli autonomi sono ormai tornati ai livelli occupazionali del 2019, i dipendenti restano ancora al di sotto dei livelli prepandemici.”

Nel link seguente il dato pubblicato sul sito Inps da cui è stato estratto il contenuto di qs articolo.

 

 


osservatorio Inps

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